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ACERRA, AlternativAcerra pretende che siano rispettate la regolarità delle operazioni di voto

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Riceviamo e pubblichiamo:

Oggi, sui principali quotidiani, leggiamo che Acerra è tra i comuni attenzionati dalla prefettura per la regolarità delle operazioni di voto: lo ha affermato il Prefetto di Napoli Carmela Pagano durante un’audizione in Commissione Antimafia.

Non ci sorprende affatto: pretendiamo attenzione su questo tema, delicatissimo, da mesi. Sabato, insieme al Senatore Peppe De Cristofaro, membro della Commissione Antimafia, abbiamo chiesto di vederci ancora più chiaro sull’intreccio tra politica, imprenditoria e malaffare che rischia di soffocare il nostro territorio.

Le istituzioni si impegnino per garantire l’11 Giugno un voto realmente LIBERO e per garantire la piena agibilità democratica, a cominciare dalle piccole cose: basta con la guerra dei manifesti, alla quale non abbiamo preso e non intendiamo prendere parte. Abbiamo diritto, così come tutte le liste candidate alle elezioni, ad uno spazio pubblicitario, il numero 13, che, nonostante lo sforzo di militanza dei compagni e delle compagne che vanno ad attaccare i manifesti, viene costantemente ed abusivamente occupato da altri candidati e da altre liste.

Di questo abbiamo investito nelle ultime ore direttamente la Polizia Municipale di Acerra. Saremo intransigenti, perché la democrazia va praticata, ogni giorno ed in ogni gesto, e non soltanto evocata.

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Rifiuti ad Acerra: gli ambientalisti collaboreranno con ISPRA

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“Siamo pronti a collaborare con l’avvocatura dello Stato e ISPRA per mostrare e fornire le prove dello scempio ambientale commesso sul nostro territorio”. Sono queste le parole di Alessandro Cannavacciuolo, ambientalista di Acerra (Napoli), all’annuncio di un supplemento istruttorio da parte dell’avvocatura di Stato per la proponibilità di un’azione civile di risarcimento per i danni ambientali provocati dagli sversamenti abusivi accertati a carico di alcuni imprenditori locali.
Il Ministero dell’Ambiente, infatti, in una risposta inviata a Legambiente e Libera, ha annunciato di aver chiesto all’Ispra il necessario supporto tecnico per accertare i danni ambientali dovuti agli sversamenti per i quali sono stati condannati i fratelli Pellini, che hanno recentemente ottenuto, in Cassazione, la restituzione del patrimonio confiscato negli anni scorsi, per decorrenza dei termini. “In tutti questi anni di battaglia – ha continuato Cannavacciuolo – abbiamo avuto modo di ispezionare e attenzionare perfettamente il territorio. Con coraggio e responsabilità siamo in grado di mostrare e fornire le prove reali dello scempio ambientale perpetrato ai danni del nostro territorio. E’ ora di risequestrare i beni degli inquinatori e di iniziare a risanare tutte le aree oggetto di sversamento e interramento di rifiuti”.

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Acerra, terra dei fuochi: volontari scoprono l’ennesima discarica

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I volontari “antiroghi” di Acerra (Napoli), fanno fermare i lavori per la realizzazione di un opificio nell’area Asi cittadina, dopo aver scoperto che dal suolo spuntavano rifiuti speciali coperti da uno strato di terra. La denuncia degli ambientalisti ha fatto scattare i controlli da parte di carabinieri e vigili urbani, che hanno sottoposto l’intera area a sequestro in attesa di ulteriori controlli. “Stamattina – spiega Alessandro Cannavacciuolo, uno dei volontari – siamo stati costretti ad intervenire perché abbiamo notato che gli scavi precedentemente effettuati stavano per essere riempiti di cemento armato. Questo significava coprire i rifiuti emersi, ossia guaine bituminose, scarti di demolizione, di pezzame, e anche fanghi di depurazione”. I volontari ora invocano lo “stato di emergenza ambientale”. “Il nostro territorio va immediatamente bonificato – conclude Cannavacciuolo – questo ennesimo ritrovamento di rifiuti interrati è la dimostrazione che il disastro ambientale ad Acerra è ancora in atto. Intervenga lo Stato e dichiari lo stato di emergenza”.

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Acerra: incendia l’auto e poi si ferma a guardare l’incendio

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In quel di Acerra, al corso Italia, prima incendia la propria vettura e, poi, come se fosse un film da cui trarne giovamento, si ferma per ammirare il rogo da egli stesso provocato.
L’uomo, protagonista di questa vicenda al limite della piromania, si chiama Antonio Bruno, quarantenne, sembrerebbe incensurato.
Ora dovrà rispondere di incendio. Il Bruno è in attesa di giudizio.
Ancora ignote le motivazioni dietro il suo gesto.


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